Il bon ton del ciclista

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Esistono le strade, e sono quelle per i veicoli a motore. Strade che - qualora la città sia fortunata - sono affiancate da una pista ciclabile a sua volta affiancata da un marciapiede. Ora, a rigor di logica, se autisti e motociclisti devono utilizzare la strada, i pedoni dovranno utilizzare i marciapiedi e i ciclisti la pista ciclabile. Peccato che la logica non venga applicata.

In qualità di ciclista, trovo spesso la mia corsia impegnata da gente che passeggia tranquillamente, persone che pascolano il cane, signore che chiacchierano amabilmente, bambini che corrono dietro a chissà cosa, anche se il marciapiede è in condizioni migliori della pista ciclabile (mi riferisco alle radici degli alberi che spingono il cemento rendendo il percorso ondulato e pericoloso se effettuato a una certa velocità).

Pensare di arrivare a destinazione contenta e baldanzosa diventa perciò un'utopia. E' vero che la maggior parte dei pedoni si scusa e si sposta subito come se stesse per essere investito da un TIR, ma i continui rallentamenti fanno pensare che sarebbe meglio utilizzare la pericolosa strada oppure quel bel marciapiede che a certi pedoni proprio non piace.

Il bello è che, se sei un ciclista e usi il marciapiede (a velocità di formica, si intende) i pedoni iniziano a lanciarti una serie di improperi da far impallidire i santi in paradiso. Ma se sei un ciclista così gentile da rallentare o fermarti per rispettare i loro comodi in uno spazio a te riservato, tu dovresti sorridere beato. Questione di stile? Credo di sì.

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