Un incubo. Il numero delle volte che il telefono squilla in un giorno è maggiore delle volte in cui ci serviamo della toilette. Se dovessimo dare retta a tutti gli operatori di telefonia fissa e mobile che ci tormentano fin dalle prime ore del mattino, quando ancora non abbiamo nemmeno bevuto il primo caffè, non avremmo tempo per nessun’altra attività. Le offerte si susseguono con un ritmo incessante, e capita spesso che a distanza di pochi minuti si facciano vive due persone della stessa azienda. Difficile mantenere la calma, doveroso comprendere che i vari Stefano e Marzia della situazione non stanno facendo altro che il loro lavoro. Come noi stiamo facendo il nostro, spesso molto più allettante del loro.
Se però ci mettiamo altrettanti messaggi pubblicitari e le catene di Sant’Antonio che circolano tra i social network più diffusi, perdere le staffe è il minimo che si possa fare. Anche perché spesso si tratta di vere e proprie truffe che circolano in massa su Internet e che allarmano inutilmente l’utente sul pagamento di alcuni servizi da sempre utilizzati gratuitamente. Si calcola che il volume delle e-mail pubblicitarie spedite giornalmente sia quasi pari a quello delle comunicazioni legittime, anche se l’esattezza scientifica di queste valutazioni è tutta da dimostrare.
Nella stragrande maggioranza dei casi la persona a cui giriamo un messaggio di questo tipo, dopo averlo ricevuto noi stessi, non è affatto interessata. Nelle poche eccezioni, quasi sempre l’offerta che ci sembra tanto allettante è una truffa o uno scherzo, e ci farà fare una brutta figura con il destinatario. Pensiamo a quella che circola su WhatsApp.
"Sabato mattina whatsapp diventerà a pagamento se hai almeno dieci contatti manda questo messaggio a loro. Così risulterà che sei un utilizzatore assiduo il tuo logo diventerà blu (●) e resterà gratuito. (ne hanno parlato al tg). Whatsapp costerà 0,01€ al messaggio. Mandalo a dieci persone."
Il solo fatto che un testo di poche righe contenga diversi errori (whatsapp- Whatsapp) dovrebbe fare riflettere…
E che dire degli omaggi elargiti a destra e a manca? Sarebbe indubbiamente bello se un produttore di telefonini ne regalasse uno a ogni sconosciuto che, in perfetta autonomia e senza nessun controllo centrale, trasmette una determinata e-mail pubblicitaria a trecento persone! Ma prima di spendere allegramente il nostro buon nome in questa iniziativa, vale la pena chiedersi perché il produttore in questione dovrebbe fare una cosa del genere, quando già spende miliardi in pubblicità e sponsorizzazioni. Ragioniamo quindi un attimo sui messaggi che pervengono più o meno casualmente nella nostra casella di posta elettronica, mettiamoci nei panni delle persone a cui pensiamo di trasmetterli, chiediamoci se non stiamo semplicemente inviando ad amici e colleghi un sacco di spazzatura digitale. Usare la testa ci aiuterà a tenere un comportamento impeccabile.
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