Sarà capitato anche a te. Hai invitato alcune persone a cena. Oppure è il compleanno di tuo figlio e lui ti ha consegnato un’infinita lista di nomi, quella degli amici con cui vuole festeggiarlo. Alcuni rispondono al tuo invito velocemente senza titubanza alcuna. Ma ci sono quelle persone da cui è impossibile avere una risposta precisa e concreta in tempi ragionevoli. Tali persone ti tengono in sospeso fino all’ultimo minuto. Ti dicono: «Ti faccio sapere». Poi il silenzio.
Ora, è vero che tutti siamo ormai super impegnati, ma è anche vero che noi comuni mortali non abbiamo incarichi così importanti e improrogabili come li potrebbe avere il Presidente del Consiglio o il Papa. Quindi, se tu mi dici “ti faccio sapere” significa che il mio invito forse non ti interessa più di tanto. Anzi, forse non ti interessa per niente. Dillo subito che, siccome è appena lunedì, per il weekend potresti avere degli inviti più stimolanti. Invece di una modesta cena da me potrebbe essere richiesta la tua presenza su uno yacht in Costa Azzurra o alla Casa Bianca, insomma in quei posti in cui tu non puoi dire di no!
Se però tale invito non arriva, all’ultimo momento decidi che, pur di non rimanere a casa a fare niente, forse è meglio accettare di presentarti a casa mia. E, siccome non eri preparato all’evenienza, arrivi perfino con le mani in mano. È vero che basta la compagnia, ma visto che hai fatto il difficile e lo schizzinoso, e mi hai snobbato fino all’ultimo momento, perché dovrei essere felice di vederti?
Anzi, diciamo le cose come stanno. La prossima volta nemmeno ti invito, così non ti si porrà il problema di trovare una scusa per non venire da me. Perché mica mi dirai che preferivi andare a Cortina dai tuoi amici x e y, dovrai sicuramente inventarti qualcosa di più plausibile, per esempio che il gatto è stato ricoverato in ospedale e tu devi assisterlo finché non si riprende. Peccato che su Facebook hai nel frattempo pubblicato le foto del tuo viso abbronzato. Ma la clinica l’hai trovata a Cuba?
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