Poco meno di 3 milioni di euro è costata a Michael Harte l’isola dalle spiagge rosa di Budelli, nell’arcipelago de La Maddalena. D’altronde pace e tranquillità hanno un costo. Quante volte ci siamo sentiti dire «Mollo tutto e vado a vivere su un’isola deserta?». Detto fatto. C’è anche chi, alla faccia della crisi, se lo può ancora permettere. E la scelta non è nemmeno così scarsa: in qualunque parte del mondo c’è qualcuno disposto a vendere un minuscolo pezzo di terra emersa, perfino in Italia, anche se l’andamento dell’economia ci ha fatto sfuggire questo “piccolo” dettaglio, riportato a galla solo pochi giorni fa dal banchiere neozelandese.
Succede anche a Grado, ma chiedetelo a un friulano che vi porterà non tanto sull’isola Ravaiarina – in vendita anch’essa a 3 milioni di euro circa – quanto a gustare il miglior tajut (bicchiere di vino) del centro; oppure interpellate un milanese che vi domanderà se questo posto si trova in Croazia, visto che secondo lui Udine si trova in montagna o da qualche parte in Austria.
Grado, nota anche come Isola del Sole, è un centro turistico e termale della provincia di Gorizia in Friuli Venezia Giulia, collegato alla terraferma da una lunga diga artificiale realizzata nel 1936. Geografia a parte, la bellezza di questo sito è unica e indescrivibile, e la storia preziosa, perché legata a quella di due illustri città, Aquileia e Venezia. Grado, inizialmente porto importante proprio di Aquileia, si sviluppò in particolar modo attorno al 452 quando, in seguito alle invasioni barbariche del V e VI secolo d. C., una buona fetta degli abitanti e dei vescovi si rifugiarono in un castrum costruito sulla costa. Una volta deposto l’ultimo imperatore romano d’Occidente Romolo Augusto, la zona passò prima in mano ai bizantini, poi ai Longobardi. Per Grado iniziò il declino economico e gli abitanti iniziarono a vivere di sola pesca.
Nell’’800 la svolta: l’impero asburgico dominante capì il valore del luogo e vi istituì la prima azienda di soggiorno termale. Da allora la fama dell’isola crebbe tanto che oggi vanta un notevole turismo che parla soprattutto tedesco, proprio grazie alle Terme marine, adeguatamente ristrutturate e dotate di aree dedicate anche alla medicina estetica, dalla talassoterapia alla prevenzione dell’invecchiamento cutaneo.
Ma Grado non offre solo cure e benessere: il centro storico presenta un caratteristico e affascinante labirinto di vicoli, campi e campielli in cui perdersi in tutte le stagioni. La laguna vanta i tipici casoni dei pescatori, visitabili grazie alle escursioni quotidiane a bordo di barche o motonavi su cui, al tramonto, viene offerto un aperitivo a base di pesce e vini friulani. Le lunghissime spiagge costantemente assolate regalano una sabbia fine e dorata a pochi passi da alberghi, negozi e ristoranti.
Quasi quasi un pensierino all’isola Ravaiarina, 50 ettari e 800 metri quadrati di strutture edificate, a un solo miglio nautico da Grado, si potrebbe fare… Il ristorante è già usufruibile, il porticciolo pure.
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