Ebbene, sputiamo il rospo. Non sono tipo da campeggio né da vacanze avventura (fuoristrada, safari, full immersion nella natura, sport estremi e via discorrendo). Puoi raccontarmi delle tue peripezie in giro per il mondo, ma la cosa finisce lì. Non riuscirai né a farmi invidia né a convincermi che dormire all’aperto su un’amaca tra le Ande Peruviane o sotto il cielo stellato del deserto marocchino, oppure darsi alla meditazione buddista durante un trekking in Nepal siano delle esperienze da fare assolutamente prima di morire.
D’altro canto non mi trovo nemmeno a mio agio nell’extra lusso, alberghi a sette stelle e mega yatch privati (o almeno credo, visto che la mia convinzione per ora si basa solo sulla teoria e non sulla pratica. In fondo questo è il genere di peripezie a cui potrei anche sacrificarmi!).
Insomma, esiste anche un turismo per così dire “normale”, organizzato per quanto possibile da casa, abbastanza comodo da permettersi un po’ di riposo, discretamente animato da considerarlo divertente e sufficientemente culturale per non sentirsi in colpa.
Eppure, vivere emozioni irripetibili e lontane dalla propria vita quotidiana sembra stimolare molti. Poniamo il caso del campeggio. Okay. Una volta ci sono andata. Per amore (non del campeggio, ovviamente). Per il resto ricordo tante regole ed enormi scomodità, dalle centinaia di metri da percorrere in piena notte per raggiungere il bagno alla fila per lavare i piatti. A ogni modo, se sei una persona che cerca una forma alternativa al turismo tradizionale e ti piace sentirti un po’ Robinson Crusoe, prendi la tenda e vai. Ma ricordati di rispettare le regole del campeggio.
Scegliere una vacanza del genere, se da un lato fa sentire liberi, non dà certo il permesso di rovinare alberi, cespugli, rami, fiori o sradicare piante per fare spazio alla propria tenda e alle proprie esigenze.
In campeggio è buona norma:
- evitare schiamazzi e rumori molesti, soprattutto durante gli orari di riposo;
- non lasciare in giro le proprie cose o peggio ancora i rifiuti;
- rispettare gli spazi altrui, il che significa usufruire dei bagni e dei lavandini per la pulizia personale o per lavare le stoviglie mantenendo sempre un minimo di ordine e pulizia, cercando inoltre di non occuparli per troppo tempo;
- utilizzare solo shampoo, saponi e detergenti biologici
- non alterarti se devi fare lunghe file per attendere il tuo turno. Hai voluto la bicicletta? E allora pedala J In fin dei conti sei in vacanza e non ti corre dietro nessuno. Goditi la natura e il profumo dei pini;
- utilizzare l’acqua coscienziosamente; ogni ospite dovrebbe avere a disposizione giornalmente non più di 15 litri;
- non dare disdicevoli esibizioni pubbliche mentre ci si cambia;
- non accendere il fuoco a meno che non vi sia un apposito spazio per farlo. Per quanto le tende più moderne siano fatte con materiale ignifugo, quelle più vecchie non lo sono, ed è molto difficile sapere in anticipo quale delle tende vicine è al sicuro dalle scintille (dando per scontato, cosa non sempre vera, che la propria lo sia): in queste situazioni un fuoco incautamente acceso può avere effetti imprevisti e terribili per sé e per gli altri. Le scintille svolazzanti nell’aria, o nel peggiore dei casi un principio d’incendio prontamente sedato, possono anche rovinare i capi d’abbigliamento stesi ad asciugare dai propri vicini;
- non invadere la piazzola altrui. Se attraversare la piazzola dei vicini ti permette di percorrere meno strada, ricorda che comunque non è tuo territorio e saresti assai maleducato attraversarla di continuo;
- non chiedere insistentemente prestiti e favori ai vicini;
- non sbirciare incessantemente nella tenda accanto a te;
- tenere i cani al guinzaglio e con museruola. Il proprietario deve provvedere alla pulizia dei loro rifiuti e non lasciarli mai da soli;
- segnalare alla direzione eventuali malfunzionamenti e inconvenienti affinché si possa intervenire tempestivamente per eliminarli.
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