The Fallen Dreams: Diario di un hacker

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The Fallen Dreams: Diario di un hacker è un’avventura tecnologica che usa il simbolo della modernità, la tentacolare Internet, per narrare una storia avvincente, a metà tra il giallo e il romanzo di formazione. Un’opera che arriva al momento giusto, in cui non solo il protagonista, ma l’intera società umana, colpita dal Covid, attraversa un periodo di dubbi e introspezione.

In realtà, i due ambiti narrativi di Fallen Dreams sono veri e propri livelli di lettura. C’è la storia ispirata a fatti reali, di un ragazzo che combatte tra stringhe di codice per hackerare l’arida quotidianità in cui è costretto a vivere, e c’è la ricerca tutta personale del senso della vita, di trovare quell’incognita che dovrebbe risolvere la radice della nostra esistenza. Il libro, scritto da Demian Kurt, contiene una prefazione del professor Stefano Bistarelli, docente associato del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università degli Studi di Perugia. È presente un glossario a cura di Vincenzo Digilio, fondatore di una società di sicurezza informatica.

La storia mette al centro un tema di scottante attualità, come la tutela dei dati personali: quanto e come le nuove tecnologie permettono di spiarci. Non un libro solo per tecnici, quindi, ma anche per quei neofiti, che ignorando i tecnicismi delle nuove tecnologie, sono le persone più a rischio di subire indebiti controlli e influenze esterne.

Il protagonista, che sceglie di chiamarsi col codice K0g1t0, navigando nella DarkNet, il livello più nascosto e insondabile di Internet, rinviene in un forum il diario di un certo Demian. Decide quindi di tradurlo e di renderlo pubblico. È così che accompagna i lettori in un viaggio nella dimensione etica della sicurezza informatica, usando strumenti e tecniche per combattere la società marcia in cui è costretto a vivere. Soffocato da un senso inadeguatezza e solitudine, in cerca di un ruolo nella comunità che gli promette l’agiatezza, mettendolo a contatto con ambienti danarosi e uomini potenti, ma gli chiede in cambio, nel quotidiano, di consacrarsi a un lavoro senza scrupoli. Il cui esito sarebbe l’omologazione di massa, con l’adozione acritica di tecnologie di sorveglianza e controllo.

A causa del suo lavoro, Demian vive una vita che non lo lascia sereno, né può dargli la felicità. Può solo scendere a patti con se stesso, accettando di coprirsi gli occhi e subordinare tutto agli interessi economici. Decidere che il fine giustifica i mezzi, chiudersi in una bolla e mettere il bavaglio a quella parte di sé che gli ricorda che la vita è una sola, che si ribella, che vuole essere protagonista.

Alla storia di cybercrime, che fa da sfondo al romanzo, si intrecciano una storia d’amore e costanti riferimenti alla tutela dei dati personali. Demian effettua e subisce ogni sorta di ingerenza: dalla ‘semplice’ ricerca sulle infedeltà tra amanti, fino a indagare per i Servizi Segreti su criminali di alto livello. Una lettura utilissima, ritmata e piacevole, per chi non ha ancora capito l’importanza dell’uso distorto dei dati personali, come il caso Cambridge Analytica.

Questo avvincente romanzo, che ci porta nel mondo di Mirai, trojan e spoofing è supportato da una serie di articoli tecnici pubblicati mensilmente sulla rivista «Hacker Journal» (Sprea Editore), e nel blog Cyber Division. Grazie anche alla preziosa interpretazione grafica del disegnatore italiano Daniele Ranieri, capitolo dopo capitolo è possibile addentrarsi negli strumenti e nelle tecniche di hacking che il protagonista del libro utilizza.

 

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