Anche il profumo... ha un galateo

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Quando penso ai profumi mi viene in mente il famoso quanto inverosimile libro Il profumo di Patrick Süskind. Il protagonista, dotato di una straordinaria capacità di percepire e distinguere gli odori, decide di inseguire un suo folle sogno: diventare il più grande profumiere del mondo, anche a costo di uccidere le donne che incontra.

Anche noi a volte saremmo tentati di agire come Jean-Baptiste Grenouille, ma per tutt’altra ragione: se apprezziamo una fragranza altrui delicata ci può sfuggire un complimento (o la richiesta del marchio per andarlo a comprare), ma se tale fragranza si avverte a quattro chilometri di distanza, o siamo magari costretti a mangiare un piatto di spaghetti allo scoglio accanto a una persona che si è versata addosso l’intera boccetta del suo profumo preferito, allora urge una soluzione.

Aveva ragione Marilyn Monroe quando sosteneva di mettersi solo due gocce di profumo. Perché il profumo è come il pesce di tre giorni: può dare fastidio!
Che sia floreale, fruttato, talcato o speziato, quando è troppo stroppia, e non c’è fascino o sorriso che tenga.
Il galateo prescrive che a sentire il profumo sia solamente colui o colei che si avvicina alla persona a non più di mezzo metro di distanza. Superato tale limite, l’effluvio non è più delicato ma fastidioso, non è più piacevole ma procuratore di emicrania (altrui, ovviamente, perché al proprio profumo ci si abitua dopo un po’).

Quali sono le regole auree del profumo per evitare stonature?
- Moderare la quantità. Meglio troppo poco che eccessivo. Non è necessario svuotare in fretta la bottiglietta per comprarsene un altro di maggior grido.
- Attenzione al luogo frequentato: alcune profumazioni risultano troppo intense in certe occasioni (ad es. accanto a un commensale, a un paziente ricoverato in ospedale, a un neonato…), quindi è meglio sceglierne una neutra, delicata, appena percettibile.
- Vietate le sovrapposizioni. Il profumo va spruzzato sulla pelle pulita, evitando di coprire deodoranti, creme, dopobarba e via discorrendo.
- Vietate le sostituzioni. Mettere un profumo non significa sostituire la normale e quotidiana pulizia del corpo. Un tempo perfino i nobili non conoscevano le norme di igiene personale, ed erano costretti a fare uso del profumo non solo perché assai piacevole, ma anche per nascondere l’odore ripugnante che emanavano… Non sia mai!
- Scegliere accuratamente. Ogni pelle è indicata per un tipo di profumo. O meglio, ogni pelle reagisce a una fragranza in maniera diversa. Non si sceglie un profumo a seconda della moda o dell’etichetta. Inoltre, ogni profumo si associa a un tipo di personalità e carattere. Ce la vedete una persona introversa con un profumo forte e deciso?
- Dosare saggiamente. Due gocce sono più che sufficienti. Se la confezione è spray non si deve spruzzare il profumo direttamente sul tessuto (alcune stoffe si macchiano irrimediabilmente), tantomeno sui gioielli. Il metodo migliore? Spruzzare verso l’alto ed entrare nella nuvoletta. La profumazione risulterà molto naturale.
- Dove si mette il profumo. Sui polsi e dietro le orecchie. E sempre in tutta riservatezza.

A proposito, il discorso vale sia per le donne che per gli uomini!

shadow

Commenti

io di profumo ne metto quanto ne voglio chiaro?

Grazie per il tuo simpatico commento. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma spero che per "quanto ne voglio" non intendi un intero flacone dal 100 ml. Auguri e... tante nuvole di eau de perfum per te :-)

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