Bon ton in bianco

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La maggior parte della donne considera il matrimonio il più bel giorno della vita, degno quindi di una festa straordinaria, principesca, unica, indimenticabile. Ma organizzare un matrimonio non significa solo questo. Significa sottostare a delle precise regole. In questa “puntata” partiamo dal bon ton in chiesa…

D’accordo: per le sue nozze col principe William, Kate ha voluto allestire un viale di faggi e aceri nella navata di Westminster, ispirandosi alla campagna inglese nella quale è cresciuta. Tuttavia, se il vostro non è un Royal Wedding, evitate di trasferire l’intero negozio di piante e fiori in chiesa, che deve essere addobbata sobriamente.
Ai vostri ospiti, invece, fate gentilmente capire che i fiori non vanno prelevati al termine della cerimonia, ma lasciati come offerta. Non c’è bisogno di rubare di soppiatto delle composizioni floreali per avere un ricordo della giornata, né tanto meno per decorare i tavoli del rinfresco. Avete pensato voi a tutto con largo anticipo (almeno così dovrebbe essere)!

Il fotografo deve mantenere un comportamento composto e discreto, evitando di disturbare la cerimonia o di saltellare su e giù dall’altare. In certi momenti dovrebbe anche evitare l’utilizzo del flash.

Il bon ton prevede che gli invitati attendano la sposa in chiesa – alla sinistra rispetto all’altare i parenti e gli amici di lei, alla destra rispetto all’altare i parenti e gli amici di lui – assieme allo sposo (che si troverà già all’altare, dopo essere entrato con la madre a cui offre il braccio destro) e ai testimoni (dietro agli sposi). La sposa può concedersi un ritardo al massimo di dieci minuti ed entra in chiesa col padre, che le porge il braccio sinistro. Durante la funzione deve togliere i guanti, se li aveva al momento dell’entrata, e poggiarli accanto al bouquet.

Non si applaudono gli sposi in chiesa, ma sul sagrato, al momento del lancio del riso o dei petali di rosa, che avrete provveduto a sistemare in fazzolettini o coni di carta decorati. Gli invitati devono evitare di presentarsi al matrimonio con antiestetiche confezioni di riso appena comprate al supermercato, a meno che non sia stato loro espressamente chiesto dagli sposi (orrore!).

Gli sposi sono i primi a salire in auto una volta ricevuti gli auguri fuori dalla chiesa, seguiti da chi è stato invitato al rinfresco, che si asterrà dal suonare ininterrottamente il clacson lungo il tragitto. Questo gesto, secondo la tradizione, significa scacciare gli spiriti maligni, ma il galateo lo ritiene alquanto inelegante.

Chi si sposa in municipio farebbe bene a non invitare troppe persone perché lo spazio a disposizione è generalmente limitato. Per le foto e i fiori si dovranno seguire le norme fornite dal Comune.

Da ricordare…

Sì:
- Utilizzare il velo anche per il matrimonio civile.
- Indossare un abito corto (che non significa una minigonna ascellare) sia in chiesa che in municipio.
- Scegliere una chiesa rapportata al numero di invitati. Vi immaginate una cattedrale mastodontica e per invitati solo i vostri testimoni?

No:
- Le audaci scollature in chiesa.
- Continuare a indossare il velo durante il ricevimento.

Alla prossima con altri consigli di galateo durante il ricevimento, e non solo!

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