Si stava meglio quando si stava peggio

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Questa settimana mia nonna ha compiuto 84 anni. Un’età significativa, se consideriamo il periodo in cui è cresciuta e il fatto di essere sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale. Eppure, nonostante ricordi molto bene che quand’era bambina non avesse non solo giocattoli ma nemmeno da mangiare, è solita ripetermi che “si stava meglio quando si stava peggio”. Che è come dire “non ci sono più le mezze stagioni”, eppure un fondo di verità ce lo deve pur avere questa affermazione.

In fin dei conti come darle torto. Ti sintonizzi su un canale televisivo e un figlio ha appena ammazzato i genitori, nonostante non avesse mai dato segni di squilibrio – almeno apparenti e forse per i soli parenti. Ti colleghi a Internet e scopri che le adolescenti sono ne sanno più di sesso che di storia d’Italia.
Ma questi sono i casi più eclatanti. Ogni giorno, invece, ci scontriamo con un’educazione infantile che ben poco somiglia a educazione. In classe, ai tempi dei nostri nonni e dei nostri genitori, l’insegnante era rispettato. Vietato parlare significava veramente vietato parlare. E le punizioni per non aver fatto i compiti erano dei veri castighi, che spesso raddoppiavano, in quanto oltre alle bacchettate sulle mani da parte del maestro c’erano anche gli sculaccioni a casa.

Oggi i bambini sono sacri. Gli insegnanti hanno le mani bloccate. La riunione di classe di metà novembre ha visto le maestre della classe di mia figlia disperate. Bambini che non hanno imparato a moderare il tono della voce. Che urlano anziché parlare. Bambini che si annoiano durante le lezioni. Giocano con le forbici anziché ascoltare. Bambini che intervengono a vanvera anziché riflettere prima di aprire bocca.

E poi c’è chi non riesce a stare seduto, per cui preferisce strisciare per la classe (ne trarranno vantaggio le bidelle?). Chi fa troppo fatica a raccogliere il giubbotto, che allora rimane per terra piuttosto che messo all’attaccapanni. Chi gioca in modo violento, facendo male a se stesso e agli altri. Chi spezza a metà i pastelli a cera destinati a tutta la classe e pagati un occhio della testa. Chi fa un uso giocoso dell’asciugamano, per cui le maestre sono costrette a far consumare metri di Scottex. Che, quando ti sintonizzi su un qualsiasi canale tv, ti dice che… è abituato a Sky, e quindi si rifiuta di stare seduto sul divano, preferisce andare a distruggere qualcosa in camera di tua figlia. Che quando gli offri qualcosa da mangiare o da bere ti dice che fa schifo, o che l’hamburger della mensa sa di pipì. Cosa direbbe mia nonna? Si stava meglio quando si stava meglio? No, in questo caso che manca solamente un po’… di fame!

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